Quando si scrivono documenti a carattere tecnico in lingua italiana, è difficile essere comprensibili, coerenti e anche corretti secondo le regole della lingua. Inoltre non si può nemmeno contare sulla presenza di una qualche autorità in grado di dare risposte a dei quesiti sul modo giusto di definire o di esprimere qualcosa.
Nella sezione 47.3 sono raccolti dei punti di riferimento, tuttavia resta aperto il problema della terminologia da adoperare. Attualmente, esiste la lista <tp (ad) lists·linux·it> che si occupa di discutere i problemi legati alle traduzioni di documenti come HOWTO, pagine di manuale e messaggi dei programmi GNU. La traduzione è una cosa differente dallo scrivere qualcosa di nuovo in italiano, comunque, la sensibilità e le scelte di ognuno possono essere diverse.
In questo capitolo si raccolgono alcune annotazioni sulle forme stilistiche ed espressive usate o che potrebbero essere usate in futuro in questa opera (nel tempo sono cambiate molte cose in questo documento e dovrebbero cambiarne ancora molte altre).
Sono sempre graditi i commenti riferiti al contenuto di questo capitolo e a tutto il resto dell'opera.
Alla fine del capitolo appare un indice analitico delle voci che sono state trattate qui. Ciò per facilitarne la ricerca, dal momento che i termini in questione appaiono secondo un certo ordine «logico», che non è quello alfabetico.
Nelle annotazioni delle sezioni seguenti, appaiono alcune sigle che hanno un significato molto semplice:
m. -- maschile;
f. -- femminile;
s. -- singolare;
inv. -- invariato al plurale;
agg. -- aggettivo.
Il capitolo è organizzato secondo la struttura seguente:
Sono considerati acquisiti in italiano i termini tecnici elencati nella tabella u114.1. In quanto tali, sono indicati nel testo dell'opera e nel sorgente stesso senza enfatizzazioni tipografiche.
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Inoltre, i termini che ormai sembrano far parte del linguaggio tecnico italiano in modo irrimediabile, sono annotati nella tabella u114.2. Anche questi appaiono nel testo dell'opera senza enfatizzazioni tipografiche, ma nel sorgente sono delimitati in modo da poter essere riconoscibili, attraverso la forma:
<special special="ttsc">termine</special> |
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Le regole per la definizione del genere maschile o femminile per un termine tecnico proveniente dalla lingua inglese, che viene usato così com'è in italiano, sono molto vaghe. Inoltre, i termini inglesi che vengono incorporati nell'italiano vanno usati generalmente al singolare, anche quando esprimono quantità multiple.
array
Il termine array rappresenta una struttura di dati particolare, mentre i termini «vettore» e «matrice» sono specifici della matematica (si veda anche Array, http://en.wikipedia.org/wiki/Array).
bridge; router; gateway
Queste parole servono a definire in modo preciso e standard il ruolo di uno di quei nodi di rete che permettono un attraversamento tra una sottorete e un'altra.
directory
Il termine directory è stato tradotto in passato in vari modi poco soddisfacenti. Il concetto più elegante che si possa abbinare alla directory è quello di «cartella», che però è conveniente solo in presenza di un sistema operativo prevalentemente grafico.
feed (Usenet)
È difficile trovare una traduzione accettabile per esprimere il feed degli articoli di Usenet. Eventualmente si potrebbe parlare di «propagazione» degli articoli, quando il contesto lo consente, dal momento che non è proprio la stessa cosa.
inode
Si tratta di un termine costruito appositamente, anche se dalla fusione di termini inglesi. In particolare è difficile stabilire con certezza il significato della lettera «i» iniziale, probabilmente sta per index; comunque la diffusione del termine inode è tale per cui non avrebbe senso scomporlo e trasformarlo altrimenti. Per questo non è utile tentare di tradurlo, tanto più che si tratta di un nome costruito ad arte per rappresentare la caratteristica fondamentale dei file system Unix.
magic number
Il magic number, come descritto da magic(4), è una realtà presente da molto tempo. Il concetto si avvicina a quello dell'impronta virale utilizzata dai programmi anti-virus, cosa che potrebbe essere descritta come una stringa di riconoscimento. Tuttavia, qualunque traduzione ne cancellerebbe la storia.
memoria cache
Memoria cache si usa generalmente così in italiano e non si può tradurre come «memoria tampone» che invece si riferisce al concetto di buffer. È da notare che «cache» viene dal francese e rappresenta qualcosa di nascosto o comunque celato. La traduzione «memoria di transito» può servire eventualmente come spiegazione, dal momento che rende abbastanza il concetto.
news (Usenet)
Questo termine è intraducibile e si riferisce al servizio offerto dalla rete Usenet: quello di distribuire le news. In questo senso, piuttosto che parlare di «servizio Usenet», è meglio riferirsi a un «servizio di gestione delle news».
ping
Il ping è inteso come l'azione di inviare una richiesta di eco a un nodo di rete, utilizzando il protocollo ICMP. In pratica, si fa il ping attraverso il comando ping. Dal momento che si tratta di un abbinamento con il ping-pong, sarebbe inopportuna la traduzione, a meno di volere essere più chiari, nel qual caso si può parlare di «richiesta di eco».
pixel
Dipende dal contesto: se il momento è discorsivo, si può tradurre come «punto grafico», tanto più che la dimensione di un punto del genere non è stabilita, ma dipende dalle caratteristiche del mezzo di visualizzazione.
proxy
Il proxy sarebbe il «procuratore» o il «procacciatore» di qualcosa. In italiano è improponibile l'uso di questo genere di traduzioni per indicare il concetto riferito ai servizi di un demone in un sistema operativo.
Tuttavia, alle volte questo termine è utilizzato in situazioni che non sono particolarmente specifiche; in questi casi si potrebbe parlare di «intermediazione» e di «intermediario».
record
Questo termine viene usato spesso nel documento per indicare delle «righe» di file strutturate in campi, che contengono un'informazione completa su qualcosa.
script
Lo script, inteso come un programma scritto in un file di testo che viene eseguito per opera di un interprete, è un termine che non ha un equivalente in italiano nell'uso corrente. Ma si tratta di una parola di origine latina e non ci sono difficoltà particolari nell'inserimento in una frase in italiano, considerando che anche la pronuncia non è difficile.
stack
Il termine stack viene usato spesso per fare riferimento precisamente a quella parte di memoria utilizzata per salvare i registri del microprocessore nell'immagine dell'eseguibile, mentre questo è in funzione. Per rendere chiaro il concetto, conviene parlare di «stack del processo»; negli altri casi dovrebbe essere meglio utilizzare l'espressione «pila».
standard input, standard output, standard error
Si tratta di termini praticamente già tradotti, dove eventualmente si dovrebbero solo invertire le parole (input standard, output standard, ecc.). Ma in tal caso il problema starebbe nella trasformazione di standard error, che in questo modo diventerebbe «errore standard». Una forma del genere potrebbe far pensare all'«errore che fanno tutti», perché è «standard». Forse si potrebbe risolvere aggiungendo un trattino, ma poi occorrerebbe farlo anche per gli altri. Pertanto, più che tradurre, si può solo spiegare il significato di questi termini, attraverso una parafrasi, quindi si possono considerare intraducibili e acquisiti generalmente nel linguaggio.
task
Probabilmente, l'uso del termine task è inevitabile, a meno di grosse arbitrarietà linguistiche. Tra le altre cose, task ha il vantaggio di essere breve e facile da pronunciare all'interno di un testo italiano.
Nelle sezioni seguenti sono annotati alcuni termini tecnici, nella maggior parte dei casi si tratta di termini in lingua inglese a cui si affiancano le loro traduzioni o traslazioni possibili in italiano, assieme a qualche commento. Le sezioni servono a distinguere i contesti.
L'asterisco che appare a fianco di alcune definizioni, serve a indicare quelle più deboli, o che comunque sono delimitate nel sorgente all'interno di elementi del tipo:
<special special="ttid">termine</special> |
In questo modo sono più facili da tenere sotto controllo quando si stampa una bozza, senza lasciare tracce nella composizione finale standard.
Le definizioni legate al conteggio del tempo rappresentano un concetto molto importante, specialmente per gli astronomi. In questo settore si sono sviluppati una serie di acronimi in lingua inglese, che a volte vengono anche tradotti in italiano. In generale, non è opportuno utilizzare acronimi tradotti, che comunque esistono.
UT, universal time ---> tempo universale
È il tempo misurato con metodi astronomici, corrispondente al tempo solare medio del meridiano zero (quello passante per l'osservatorio astronomico di Greenwich)
UTC, universal time coordinated ---> tempo universale coordinato
CET ---> tempo medio dell'europa centrale
CEST
È l'ora estiva in anticipo di un'ora sul tempo CET.
MET ---> CET
MET è la vecchia sigla che è stata sostituita da CET.
time zone ---> fuso orario
zone ---> fuso
daylight saving time ---> ora estiva
È di uso comune chiamare «ora legale» l'orario anticipato di un'ora rispetto al tempo solare che si adotta dalla primavera all'autunno; tuttavia, sarebbe più corretto chiamarlo «ora estiva», chiamando corrispondentemente «ora invernale»(1) l'ora nel resto dell'anno, perché entrambe queste ore sono adottate per legge con tutti gli effetti civili, legali, ecc., quindi sono entrambe ore «legali». Perciò l'aggettivo «legale» non le differenzia.
timestamp - -> informazione data-orario
Il timestamp è il timbro contenente la data e l'ora dell'istante in cui questo timbro è stato fatto. La traduzione indicata rappresenta un modo imperfetto per esprimere il concetto. Il termine «datario» non è appropriato, dal momento che si riferisce allo strumento per timbrare e non al timbro che si ottiene; inoltre, serve a rappresentare una data, senza l'informazione oraria che invece è determinante nel termine inglese.
Pare che nell'ambiente militare si usi la forma «gruppo data-orario».
riga di comando
La riga di comando è quella riga che segue l'invito di una shell. La figura u114.3 raccoglie le definizioni riferite alle varie parti di questa riga.
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prompt ---> invito
In passato è stata usata la definizione «segnale di pronto» e anche «invito»; questa ultima forma ha il pregio di essere una buona traduzione del significato che ha prompt, anche se ha il difetto di non essere utilizzata in generale.
utility ---> programma di utilità, programmi di utilità ---> utilità
utility ---> programma di servizio
In inglese si utilizza l'espressione «utility» per fare riferimento alla fornitura di servizi fondamentali come l'acqua, l'elettricità, il gas. In questo senso, dovrebbe essere più appropriata la traduzione programma di servizio, piuttosto di parlare di «utilità» come si è sempre fatto (non sapendo di cosa si tratta).
Resta comunque necessario tenere presente che questa definizione non si può abbreviare semplicemente con «servizio», perché questo porterebbe a fare confusione con i servizi offerti da demoni, attraverso un socket di dominio Unix o una porta di rete.
pipe, pipeline ---> condotto
Si tratta dei condotti di programmi realizzati attraverso la shell.
foreground (process) ---> (processo elaborativo) in primo piano
Dal momento che l'uso in questa forma non è molto diffusa, anche se è abbastanza intuitiva, può essere opportuno indicare tra parentesi il termine originale in inglese almeno la prima volta.
background (process) ---> (processo elaborativo) sullo sfondo
Purtroppo, questa forma non è comprensibile immediatamente, per cui si può rendere necessario riproporre tra parentesi il termine originale in inglese almeno la prima volta, o comunque quando il contesto lo richiede per chiarezza.
task
Vedere i114.1.1.
multitasking ---> multiprogrammazione ---> in multiprogrammazione ---> multiprogrammato
Si tratta di un termine italiano di tipo accademico; probabilmente potrebbero andare bene forme del tipo «sistema che opera in multiprogrammazione» o semplicemente «sistema in multiprogrammazione», per tradurre il concetto di «sistema multitasking».
singletasking --->monoprogrammazione ---> in monoprogrammazione ---> monoprogrammato
Si riferisce a un sistema operativo che non funziona in multiprogrammazione.
applicazione concorrente *
Un programma che genera processi differenti gestiti simultaneamente (pseudo-simultaneamente).
applicazione multithread
Un programma che si scinde in flussi di controllo (o flussi elaborativi) distinti, che però funzionano nello stesso contesto di dati. I flussi generati sono i thread a cui si fa riferimento.
applicazione parallela
Un programma che si scinde in processi distinti, funzionanti in contesti indipendenti, comunicanti tra di loro attraverso dei messaggi.
applicazione distribuita
Un programma che si scinde in processi distinti, eseguiti da macchine diverse, connesse in rete e comunicanti attraverso un protocollo appropriato.
linguaggio concorrente *; linguaggio di programmazione concorrente *
Il linguaggio di programmazione che consente la programmazione concorrente con appositi costrutti.
programmazione concorrente *
Programmazione di applicazioni concorrenti.
multielaborazione *
L'azione di un sistema composto da più CPU che lavorano assieme nello stesso elaboratore, oppure su elaboratori distinti connessi in rete.
programma sequenziale
Un programma che corrisponde a un processo singolo.
runlevel ---> livello, livello di esecuzione
exit status ---> valore di uscita
boot ---> avvio, caricamento (del sistema operativo)
Init ---> procedura di inizializzazione del sistema
La definizione riguarda il sistema che controlla sia l'avvio che l'arresto del sistema.
procedura di avvio del sistema
Questa forma viene usata per distinguere all'interno della procedura di inizializzazione del sistema la sequenza delle operazioni nel momento dell'avvio del sistema operativo.
procedura di arresto del sistema
Questa forma viene usata per distinguere all'interno della procedura di inizializzazione del sistema la sequenza delle operazioni nel momento dell'arresto del sistema operativo.
Init ---> processo iniziale
Quando il contesto si riferisce al processo numero uno.
shutdown ---> arresto del sistema
spool ---> coda
La traduzione non è perfetta, ma rappresenta il concetto.
print job ---> processo di stampa
shell job ---> gruppo di elaborazione
log ---> registro, registro elettronico ---> registrazione degli eventi
to log ---> registrare
system log ---> registro del sistema
log file ---> file delle registrazioni *, file di registrazioni, file per le registrazioni
log archive ---> archivio delle registrazioni
È da osservare che la forma «registro elettronico» viene usata frequentemente nei contratti e nei documenti formali.
interrupt ---> interruzione
In generale, la prima volta è meglio mettere tra parentesi il termine originale inglese.
front-end - -> parte frontale *, - -> programma frontale
back-end - -> parte terminale, - -> programma terminale
La traduzione non è perfetta, dal momento che front-end e back-end rappresentano un concetto. In certe situazioni, il back-end può essere costituito da un gruppo di programmi, come nel caso delle copie di postgres avviate da postmaster. In questi casi, volendo continuare a parlare di programma terminale, occorrerebbe utilizzare il plurale.
In certe situazioni, front-end viene usato in modo improprio anche in inglese; in quei casi, non ha senso la traduzione proposta qui.
lock file ---> file lucchetto
Un file lucchetto è un file che indica il blocco di un qualche tipo di risorsa (blocco perché la risorsa è impegnata in qualche modo e non è consentito l'accesso da parte di altri processi).
Se c'è la possibilità di parafrasare, si potrebbe fare riferimento a un «file per il controllo dell'accesso», oppure a un «file di protezione» contro gli accessi concorrenziali a una risorsa data. Se poi non è necessario fare riferimento all'uso di questo file, ci si può riferire direttamente al fatto che si impedisce l'accesso da parte di altri processi, oppure che si protegge qualcosa contro gli accessi concorrenziali.
Quando si parla di un blocco attraverso funzioni del sistema operativo, non è il caso di usare il termine lock, dal momento che «blocco» esprime perfettamente il concetto, anche per chi è esperto.
cache memory ---> memoria cache
Vedere i114.1.1.
buffer ---> memoria tampone
La traduzione di buffer con «tampone» è interdisciplinare. Il termine buffer, tradotto con «tampone», si usa persino in chimica e biologia, rappresentando un concetto simile. Tuttavia, è meglio se quando si scrive si pensa che chi legge non sia necessariamente al corrente di questa ambivalenza, per cui conviene ricordare tra parentesi il termine inglese.
swap ---> scambio
Il contesto deve servire a comprendere il significato della parola «scambio». Per esempio: scambio della memoria, area di scambio (della memoria), partizione di scambio (della memoria) file di scambio (della memoria),...
nvram ---> memoria non volatile
computer ---> elaboratore, sistema di elaborazione - -> sistema
slot ---> alloggiamento
Il termine slot può avere diverse traduzioni a seconda del contesto, pur restando nell'ambito dell'hardware. Per esempio, potrebbe essere espresso come «connettore» e anche «zoccolo», se si intende fare riferimento proprio al sistema di contatti e non anche allo spazio e alle guide delle schede che vi vengono inserite.
controller ---> unità di controllo, scheda di controllo
L'unità di controllo può essere una scheda o essere una parte integrata nella scheda madre. Al contrario, la scheda di controllo precisa che si tratta di una scheda distinta.
terminale a caratteri, terminali a caratteri
adapter, driver (inteso come unità hardware) ---> adattatore
Questo è il caso di un'interfaccia hardware di qualche tipo, specialmente quando si tratta di una scheda. Si potrebbe parlare di «adattatore SCSI», «adattatore grafico»,...
scheda SCSI, interfaccia SCSI ---> adattatore SCSI
scheda video, scheda grafica ---> adattatore grafico
In generale, si può distinguere tra dispositivo fisico e un dispositivo logico, per indicare rispettivamente l'hardware di un componente e il file di dispositivo relativo, che rappresenta la visione virtuale offerta dal kernel.
device ---> dispositivo
Distinguendo eventualmente in «fisico» o «logico», come accennato.
device file ---> file di dispositivo
device driver ---> gestore di dispositivo
major number ---> numero primario
minor number ---> numero secondario
device number ---> numero di dispositivo
driver ---> gestione di..., gestore *
In generale, se possibile è meglio parafrasare in modo da essere chiari sul significato della «gestione» a cui si fa riferimento. Si deve tenere presente che in alcune circostanze potrebbe non essere conveniente la traduzione.
to drive ---> gestire
tab ---> carattere di tabulazione
new-line ---> codice di interruzione di riga
Questa forma così prolissa serve a indicare il codice necessario a terminare una riga di un file di testo normale, in base alle esigenze del sistema operativo o comunque secondo il contesto. Ciò senza usare il termine new-line, che a volte alcuni autori di lingua inglese utilizzano per identificare precisamente il codice <LF>, indipendentemente da qualunque circostanza.
escape
Non conviene tentare di tradurre il termine escape, soprattutto per la sua ambiguità, che lo fa utilizzare in tante situazioni. Vale la pena di annotare alcune forme tipiche in cui può essere utilizzato in italiano.
codice di escape
Quando si tratta di una sequenza di escape che rappresenta qualcosa che esprime un codice speciale, come quello che non ha una corrispondenza simbolica (non è stampabile).
sequenza di escape
Rappresenta qualcosa che si esprime con un carattere di «escape» iniziale, seguito da qualcosa d'altro. In generale, viene usata questa espressione in tutti i casi esclusi quelli in cui la sequenza di escape serve a rappresentare un codice particolare.
eof, EOF ---> codice di EOF
EOF è un codice che di solito corrisponde a <EOT>, ma in generale dipende dalla piattaforma, più o meno come accade per il codice di interruzione di riga.
La tabella u114.4 raccoglie i nomi che sembrano più appropriati per i tasti delle tastiere comuni.
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Le combinazioni di tasti vengono rappresentate usando il segno + per indicare una combinazione, mentre le sequenze di tasti vengono semplicemente elencate. Per esempio, [Ctrl x][Ctrl y] rappresenta la combinazione del tasto di controllo con la lettera «x», quindi il rilascio dei tasti e la combinazione successiva del tasto di controllo e della lettera «y». In presenza si combinazioni particolari, è bene spiegare tra parentesi ciò che si intende. Quando le combinazioni includono delle lettere alfabetiche, se non conta il fatto che siano maiuscole o minuscole, si rappresentano usando l'alfabeto minuscolo.
key binding ---> associazione dei tasti *
Il significato attribuito a tasti particolari o a combinazioni di questi.
interrupt character ---> carattere interrupt
Per comprenderne il senso, si può consultare la pagina di manuale stty(1).
patch (file) ---> file di differenze
Trattando di patch si può parlare anche di «modifiche», «variazioni», «aggiornamenti» e simili, in base al contesto. Tuttavia, viene usata prevalentemente la definizione «file di differenze» come sostituto di «file di patch».
Quando si «applicano», si fa riferimento prevalentemente a «modifiche», senza richiamare nuovamente il termine «differenze».
regular expression ---> espressione regolare
/etc/motd
---> file contenente il messaggio del giorno
/etc/issue
- -> file contenente il messaggio di pubblicazione
Sembra che il file /etc/issue
servisse per fare apparire l'informazione sul nome e il numero di versione del sistema operativo. In questo senso, si potrebbe parlare di «numero di edizione», o di «pubblicazione», come se si trattasse di una rivista.
archive (file) ---> archivio ---> archivio compresso
Si fa riferimento a un file utilizzato per archiviare file e directory, come quello generato da tar. Un «archivio» è un file del genere realizzato in qualunque forma, anche compresso, mentre un «archivio compresso» è precisamente un file che ha subito una forma di riduzione (senza perdita).
Sono archivi anche i file dei pacchetti di applicazioni delle varie distribuzioni GNU/Linux: archivi Slackware, archivi RPM, archivi Debian...
archiviazione
L'azione con cui si crea un archivio (compresso o meno che sia).
estrazione (del contenuto)
L'azione con cui si estraggono i dati contenuti in un archivio (file, directory e altri oggetti, assieme ai loro attributi).
package ---> pacchetto (applicativo)
In questo contesto, il «pacchetto» è ciò che è contenuto in un archivio di una distribuzione GNU/Linux. Per esempio, si può parlare di archivio bash_2.01.1-4.1.deb
e di pacchetto bash (oppure Bash, se si vuole essere un po' meno precisi).
magic number
Vedere i114.1.1.
record
Vedere i114.1.1.
standard input, standard output, standard error
Vedere i114.1.1.
database ---> base di dati, basi di dati
In italiano si utilizza prevalentemente quando si tratta veramente di database, ovvero di relazioni. In italiano è frequente anche l'uso della forma «base dati», togliendo il «di».
join ---> congiunzione *, giunzione *
equijoin ---> equi-giunzione *
outer-join ---> equi-giunzione incompleta * (a sinistra, a destra, totale)
database ---> elenco, registro, tabella
Quando il termine database viene usato in modo improprio, potrebbe essere corretto l'uso di altri termini in funzione del contesto.
data type ---> tipo di dati, tipi di dati
checksum - -> codice di controllo
Il checksum indica letteralmente una «somma di controllo», solo che nel tempo si è esteso il suo significato includendo anche altre forme di controllo basate su operazioni di tipo diverso. A seconda delle circostanze si possono distinguere traduzioni differenti, che servono a precisare il tipo di controllo che viene attuato attraverso il checksum.
codice di controllo
Questa è probabilmente la traduzione migliore che potrebbe adattarsi alla maggior parte delle circostanze, dal momento che non viene specificato il modo in cui si ottiene il valore di controllo, non si stabilisce nemmeno la sua forma (numerica, alfabetica, ecc.); inoltre, non si stabilisce la sua dimensione.
carattere di controllo, cifra di controllo *
In tal caso il valore utilizzato per il controllo è rappresentato da un solo carattere, oppure precisamente da una cifra numerica.
somma di controllo *
Questa è la traduzione letterale del significato di checksum, però il suo uso dovrebbe essere riservato al caso in cui la funzione che genera il codice di controllo è basato su un procedimento di somme.
campo di controllo *
Quando l'informazione che funge da controllo è contenuta in un «campo».
controllo
Quando il contesto si riferisce all'azione di verificare qualcosa in base a un codice di controllo, ci si può limitare a usare il termine «controllo».
MD5 digest, MD5 message digest - -> firma MD5
In un certo senso, un MD5 digest è un riassunto matematico di un messaggio, giustificando il motivo dell'utilizzo del termine digest. Oltre a questo, la stessa sigla «MD» sta per Message digest.
upload, download ---> carico, scarico
I termini inglesi upload e download dovrebbero derivare dalle operazioni di carico e scarico delle merci dai mezzi di trasporto.
octet ---> ottetto
empty string ---> stringa nulla
stringa vuota ---> stringa nulla
Per coerenza, è bene usare una sola definizione.
trigger ---> grilletto
overflow ---> traboccare
L'uso di «straripamento» è meno appropriato, date le dimensioni. Infatti, overflow si usa per le variabili, quando si creano dei riporti che non dovrebbero esserci, oppure per un testo che non rimane contenuto in un certo spazio (ma in tal caso potrebbe essere appropriato «debordare»).
underflow ---> traboccare
La parola in questione è inventata ed è usata in contrapposizione a overflow; pertanto può avere valore solo in base al contesto. La traduzione come «traboccamento», va ovviamente associata a un aggettivo appropriato al contesto.
bit rate ---> tasso del flusso di dati *
Il termine, spesso usato in inglese come se fosse una parola sola (bitrate), rappresenta un valore massimo o medio del flusso di dati di una sorgente sonora o video, compressa.
in chiaro
cifrato, in cifra
Nel primo caso si fa riferimento a un'informazione che si presenta nella sua condizione normale, per la sua leggibilità o per l'accessibilità del suo contenuto; nel secondo caso, si tratta di un'informazione cifrata.
cipher ---> cifratura
encrypted ---> cifrato
encryption ---> cifratura
La traduzione esatta di encryption è crittografia, che però è un sinonimo di cifratura. L'intenzione è quella di utilizzare in modo univoco questo tipo di tecnica.
crittografia
Si preferisce riservare questo termine per fare riferimento al concetto generale, che si concretizza nell'uso della cifratura dei dati.
decrittazione
Dovrebbe essere l'operazione attraverso cui si riesce a decifrare un'informazione senza conoscerne la chiave o il cifrario.
Distinguishing Name, DN ---> nome distintivo *
Certificati X.509.
Common Name, CN ---> nome comune *
Certificati X.509, campo CN del nome distintivo.
I nomi attribuiti ai tipi di dati di ogni specifico linguaggio di programmazione, non possono essere tradotti, perché si tratta di parole chiave. Tuttavia, in un ambito discorsivo, ha senso utilizzare delle definizioni comprensibili. La tabella u114.5 mostra un elenco di quelle più comuni.
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I nomi delle strutture di controllo del flusso e delle altre istruzioni che condizionano il flusso delle istruzioni, possono essere tradotti in alcuni casi, riferendosi al comportamento delle istruzioni a cui si fa riferimento. La tabella u114.6 riassume queste possibilità.
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La figura u114.7 raccoglie le definizioni riferite alla dichiarazione delle funzioni nei linguaggi di programmazione; la figura u114.8 fa riferimento alle definizioni utili nella chiamata di una funzione. Si osservi che il termine «parametro» non è equivalente ad «attributo», in quanto l'attributo è il valore che viene passato alla funzione, mentre il parametro è ciò che lo rappresenta formalmente (si veda anche Parameter (computer science), http://en.wikipedia.org/wiki/Parameter_(computer_science)).
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assegnamento
Per indicare il fatto che si assegna un valore a una variabile, si pone l'alternativa di usare «assegnazione» o «assegnamento». Si è scelta questa seconda alternativa.
array
Vedere i114.1.1.
conversion specifier ---> specificatore di conversione
Si tratta dei simboli che si utilizzano nelle funzioni quali printf(), per descrivere il tipo di informazione che deve essere prelevata negli argomenti successivi e come deve essere formattata graficamente. Per esempio, nell'istruzione printf ("%d", 32);, lo specificatore di conversione è la sequenza %d.
associative array ---> array associativo
parametro formale, parametro
Nella dichiarazione di una funzione (o di una procedura), l'indicazione delle variabili di scambio, assieme alle informazioni sulle loro caratteristiche, viene indicata come la definizione dei parametri formali.
Quando si chiama una funzione, gli «argomenti» della chiamata, sono i parametri della funzione.
preprocessor ---> precompilatore
Quella parte del compilatore C che interpreta le direttive del tipo #include e simili, ovvero qualunque altro programma simile che ha un ruolo equivalente in altri linguaggi di programmazione.
script
Vedere i114.1.1.
script language, scripting language ---> linguaggio script, linguaggio di script
stream ---> flusso
In questo caso, si fa riferimento allo stream che rappresenta un file aperto in C. Si distingue tra file aperto e file vero e proprio per il fatto che uno stesso file può essere stato aperto più volte all'interno di un programma.
filehandle, file handle ---> flusso di file - -> flusso
In questo caso, si fa riferimento a ciò che rappresenta un file aperto in Perl. Valgono le stesse considerazioni fatte per il caso dello stream, in C.
makefile ---> file-make
Questa definizione ha il vantaggio di essere comprensibile anche per chi utilizza abitualmente la definizione originale: makefile.
to port ---> adattare
porting ---> adattamento
Con questo termine si fa riferimento al lavoro necessario per adattare un programma a un'altra piattaforma rispetto a quella di partenza.
format ---> composizione
Nel linguaggio C, le funzioni come printf() utilizzano una stringa, nota come format string, che può essere tradotta come «stringa di composizione», in quanto si tratta proprio di un procedimento di trasformazione in simboli tipografici. Lo stesso ragionamento vale per le funzioni come scanf() che partono da un'informazione in formato tipografico, per estrapolare i dati in essa contenuti.
hard disk ---> disco fisso
Il «disco fisso» è quel tipo di disco che fa parte integrante dell'unità che si occupa di accedere ai suoi dati e si distingue dal «disco rimovibile» che invece ne è indipendente. Il termine hard disk viene tradotto spesso come disco rigido, probabilmente in contrapposizione al dischetto che originariamente è stato realizzato su una superficie flessibile; tuttavia questa non sembra una buona ragione per usare il termine «disco rigido» perché esistono «dischetti» realizzati su superficie rigida, ma soprattutto perché i primi dischi rimovibili sono stati realizzati su superficie di alluminio.
In base a queste considerazioni, anche un disco non rimovibile innestato su un'unità esterna, USB o SCSI, è da considerare a tutti gli effetti un disco fisso.
format ---> formattazione ---> inizializzazione
In generale, il verbo «inizializzare» è più appropriato, specificando eventualmente se si tratta di inizializzazione a basso livello (quando vengono collocate le tracce) o ad alto livello (quando viene predisposto il file system).
Si preferisce usare il termine «composizione» in ambito tipografico.
directory
Vedere i114.1.1.
inode
Vedere i114.1.1.
link ---> collegamento *
symbolic link ---> collegamento simbolico
hard link ---> collegamento fisico
umask ---> maschera dei permessi
La documentazione della shell Bash fa riferimento al comando umask come a quello che imposta la «maschera di creazione dei file» per i processi elaborativi. Tuttavia, utilizzando questa definizione si perde di vista il compito preciso di questa maschera: quello di eliminare alcuni permessi in modo predefinito.
sticky (bit) ---> (bit) Sticky
In pratica, viene usato sempre con l'iniziale maiuscola in modo da abbinarlo facilmente agli altri «s-bit»: SUID, SGID e Sticky.
Quando sticky viene usato in altri contesti, si potrebbe tradurre come «adesivo».
mode ---> modalità dei permessi
Evidentemente si fa riferimento ai 12 bit che definiscono i permessi di un file, lasciando da parte la proprietà dei file.
permessi di accesso
Si tratta degli ultimi nove bit della modalità dei permessi, in cui si regolano proprio gli accessi a file e directory.
mount, unmount ---> dipende dal contesto
mount - -> innesto
unmount - -> separazione
mount point ---> punto di innesto
directory di innesto
to mount ---> innestare
to unmount ---> staccare, separare
home directory
La traduzione di questa definizione non è possibile in un modo unico, dal momento che si possono presentare situazioni differenti:
---> directory personale
quando si tratta di un utente umano, oppure quando si dà una personalità virtuale all'utente fittizio;
---> directory iniziale
quando si tratta di un utente fittizio riferito a un servizio, specialmente se questa directory è effettivamente l'«inizio» della gerarchia dell'applicativo (è evidente che questa definizione può essere usata solo se il contesto è compatibile).
root ---> dipende dal contesto
root directory ---> directory radice
root file system ---> file system principale
root partition ---> partizione principale
path, pathname ---> percorso
I termini path e pathname, quando riguardano il percorso di un file o di una directory, hanno una differenza sottile che non sempre viene tenuta in considerazione nel modo corretto: il pathname dovrebbe essere un percorso che contiene l'informazione dell'oggetto finale (il file o la directory finale che si vuole indicare); il path dovrebbe essere il percorso della directory che contiene un oggetto a cui si fa riferimento.
A seconda dell'opportunità o meno, si può usare anche la forma «nome di percorso».
percorso relativo
percorso assoluto
I due casi fanno riferimento rispettivamente a un percorso che parte dalla posizione di partenza e un percorso che parte invariabilmente dalla radice. In generale, la forma «percorso completo» è ambigua, perché può far pensare al pathname, pertanto è meglio evitarla.
ramdisk, RAM disk ---> disco RAM
backup ---> dipende dal contesto
La parola backup è il classico esempio di termine conciso e ambiguo della lingua inglese. Per tradurlo occorre utilizzare definizioni differenti a seconda del contesto. Segue un elenco di definizioni che potrebbero essere utilizzate a seconda del contesto particolare e a seconda del gusto del momento.
copia di sicurezza, salvataggio
In questo caso si intende il backup come la copia che si fa per premunirsi contro le perdite di dati accidentali.
copia di sicurezza di versioni precedenti
Alcuni programmi che copiano o spostano dei file, se incontrano altri file con lo stesso nome nella destinazione, cambiano il nome di questi ultimi, aggiungendo un'estensione simbolica (di solito una tilde, o il simbolo #). Queste sono delle copie di backup, nel senso che sono le copie di sicurezza delle versioni precedenti di quei file.
copia di riserva
La copia di riserva è una copia che si affianca all'«oggetto» che si utilizza (il file, il dischetto, ecc.), nel caso questo risulti danneggiato.
Linux native (partition) ---> (partizione) Linux-nativa *
Linux swap (partition) ---> (partizione) Linux-swap
user ---> utente, utilizzatore
Vale la pena di distinguere tra l'utente inteso come entità che accede al sistema, rispetto all'utilizzatore (umano) di qualcosa.
utente comune
L'utente comune dovrebbe essere inteso come l'utente di un sistema Unix che non ha privilegi particolari, ovvero un utente che non è l'amministratore (né root, né un altro amministratore di qualche parte particolare del sistema).
utilizzatore normale
L'utilizzatore normale dovrebbe essere quella persona che utilizza un accesso o un servizio senza grandi pretese e senza competenze speciali.
utente normale
In alcuni casi, la definizione «utente comune» non va bene, per esempio quando si parla degli utenti normali del servizio WU-FTP.
user name ---> nominativo-utente
Si tratta del nome che un utente utilizza per identificarsi e accedere al sistema. Al nominativo-utente si abbina una parola d'ordine.
account ---> dipende dal contesto
Il termine account non è traducibile in un modo solo per tutti i contesti in cui si può usare in inglese. Segue un elenco di definizioni che potrebbero essere utilizzate a seconda del contesto particolare e a seconda del gusto del momento.
utente -- quando si fa riferimento a un «utente logico» del sistema;
utente registrato (nel sistema);
utenza -- quando si vede l'aspetto contabile della faccenda, ovvero quando l'account è più vicino all'idea di un contratto per ottenere l'accesso;
accesso;
recapito -- nella posta elettronica;
profilo (personale) -- quando si fa riferimento a un file di configurazione collocato nella directory personale;
privilegi (di un certo utente) -- quando l'utente serve a fare o a evitare che sia fatto qualcosa di particolare;
identità (di un utente).
client, server ---> cliente, servente
I termini cliente e servente sono ambigui, sia in italiano che nell'originale inglese. Il problema nasce dal fatto che dipende dal contesto cosa sia «cliente» e cosa sia «servente». In un testo scritto in lingua italiana, dovrebbe essere auspicabile il chiarimento del contesto, come viene proposto nell'elenco seguente:
programma cliente, programma servente
quando si fa riferimento a un programma che utilizza o che fornisce un servizio di qualche tipo;
nodo cliente, nodo servente
quando si fa riferimento a una connessione in cui si distingue tra nodi che chiedono un servizio e nodi che forniscono un servizio, tenendo presente che all'interno dei nodi ci sono ovviamente dei programmi clienti e dei programmi serventi;
elaboratore cliente, elaboratore servente
quando si fa riferimento all'elaboratore in cui si utilizza un programma cliente o un programma servente, senza voler porre un'enfasi particolare sul collegamento di rete.
man page ---> pagina di manuale
Lo Unix AT&T aveva un manuale cartaceo, diviso in sezioni, dove ogni comando costituiva una sottosezione. La composizione del manuale avveniva attraverso Troff ed era disponibile anche tramite il comando man, abbreviazione di manual.
on-line help ---> guida interna
Si può considerare anche la possibilità di usare la forma «guida in linea», se appropriato.
help ---> guida, guida interna
desktop ---> superficie grafica ---> scrivania grafica
A seconda del contesto, può essere più appropriata la definizione di superficie grafica, oppure di scrivania grafica. Per la precisione, la superficie dello schermo, quando viene usato con un gestore di finestre comune, è da intendersi semplicemente una superficie grafica, mentre un sistema più complesso (come Gnome) può essere definito come scrivania grafica.
session manager ---> gestore di sessione
Si tratta per esempio di Gnome o KDE, visti nell'ambito del controllo della sessione di lavoro con il sistema grafico X. Si parla di sessione quando si usa un display manager, come Xdm, Gdm, Kdm e simili.
display manager ---> sistema grafico di autenticazione
Si tratta per esempio di Xdm, Gdm, Kdm e simili.
root window ---> finestra principale
Utilizzando questa traduzione, occorre fare attenzione a non usare la stessa definizione per fare riferimento alla finestra più importante di un programma che può presentare diversi componenti su più finestre.
screen saver ---> salva-schermo
window manager ---> gestore di finestre
stazione grafica
X utilizza una definizione un po' contradditoria dei componenti di ciò che qui viene chiamato stazione grafica. Con questa definizione si fa riferimento al servizio offerto da un servente X; in tal modo, se ci sono più serventi X in funzione, ci sono altrettante stazioni grafiche virtuali, esattamente come accade per le console virtuali. In generale, X fa riferimento al display per indicare la stazione grafica, solo che poi, quando si tratta di indicare anche lo schermo, si utilizza l'opzione o la variabile di ambiente DISPLAY, mentre in questo caso sarebbe opportuno parlare di «schermo» (screen) in modo preciso.
pulsante grafico
Quando si tratta di un tasto virtuale che appare sullo schermo.
checkbox ---> casella di spunta
mouse pointer, mouse cursor ---> puntatore del mouse
Questo sembra essere un modo elegante per specificare che non si tratta del cursore all'interno del testo.(2)
datagram - -> datagramma
Si tratta dei pacchetti di un protocollo non connesso (UDP).
bridge
Vedere i114.1.1.
switch ---> commutatore di pacchetto *
La traduzione non è diffusa, ma il termine originale è anche troppo generico.
router
Vedere i114.1.1.
gateway
Vedere i114.1.1.
proxy
Vedere i114.1.1.
route ---> instradamento
to route ---> instradare
regola di instradamento *
Una voce nella tabella degli instradamenti.
Unix domain socket ---> socket di dominio Unix - -> socket di tipo Unix
Meglio la prima delle due possibilità.
to forward ---> inoltrare - -> proseguire
In generale, «inoltrare» è la traduzione corretta, a parte una situazione particolare: nella posta tradizionale, quando una corrispondenza deve essere inviata a un indirizzo diverso da quello stabilito originariamente, questa «viene proseguita». Infatti, il problema si pone nel momento della consegna della corrispondenza: il postino viene a sapere che il destinatario ha cambiato indirizzo, oppure la stessa persona che l'ha ricevuta la reimbuca dopo aver modificato l'indirizzo di destinazione. Di conseguenza, sarebbe giusto dire che «si prosegue» un messaggio di posta elettronica quando questo, una volta giunto alla sua destinazione prevista, viene rinviato a un'altra destinazione.
relay ---> relè *
link (HTML) ---> riferimento, riferimento ipertestuale *, collegamento ipertestuale *
In generale, i due termini, riferimento ipertestuale e collegamento ipertestuale, sono la stessa cosa. Eventualmente, a collegamento ipertestuale si può dare un'enfasi locale, mentre a riferimento ipertestuale un significato più lontano. In pratica, un riferimento interno a una stessa pagina HTML, o ad altre pagine che compongono un insieme ben organizzato, sarebbe un collegamento ipertestuale, mentre un riferimento a una risorsa esterna sarebbe un riferimento ipertestuale. Volendo evitare di fare confusione, conviene usare una definizione sola e precisamente riferimento ipertestuale.
link (IPv6) ---> collegamento di rete
computer host ---> elaboratore host, host ---> nodo di rete, nodo - -> stazione
In questo caso si tratta di un elaboratore connesso in rete che in qualche modo ospita qualche servizio. Nel testo si preferisce usare il termine «nodo di rete» o soltanto «nodo».
Il termine host, viene usato in particolare nella documentazione RFC riferita a IPv6 per indicare un nodo che non sia un router. Inoltre, sempre la terminologia riferita a IPv6 indica il nodo come qualunque dispositivo che utilizzi in pratica questo protocollo.
In italiano si utilizza anche il termine «stazione», seguito da un aggettivo che ne specifica il comportamento. Per esempio, nel capitolo dedicato alla realizzazione di elaboratori senza disco, si parla di stazioni senza disco.
nodo di rete, nodo
Quando si fa riferimento a un indirizzo nella rete, senza specificare il ruolo che ha ciò che vi corrisponde.
diskless ---> senza disco
Si fa riferimento a nodi di rete composti da elaboratori senza un disco locale da cui possa essere innestato il file system principale (la directory radice). Questi utilizzano il protocollo NFS per l'innesto di tutto il loro file system.
netmask ---> maschera di rete (IPv4)
Non vengono segnalate le abbreviazioni contenenti solo la parola «maschera».
IP masquerading ---> mascheramento IP *
La scelta di utilizzare il termine «mascheramento» come traduzione di masquerading in riferimento ai pacchetti IP, è discutibile. In generale, da un punto di vista logico, la traduzione corretta di questo termine dovrebbe essere «travestimento», o anche «camuffamento», dal momento che lo scopo del masquerading non è quello di nascondere i pacchetti, ma di farli sembrare appartenenti a un'origine differente. In questo documento si preferisce l'uso di «mascheramento», puntando sulla somiglianza letterale del termine con quello originale inglese, oltre al fatto che comunque si ottiene l'effetto di nascondere i nodi reali da cui hanno origine le comunicazioni.
name server - -> servizio di risoluzione dei nomi *
La traduzione fatta in questo modo cambia un po' il contesto: name server è un nodo che offre un servizio e non il servizio in sé. Quando si vuole fare riferimento proprio al nodo, si può parlare di servente DNS.
root domain ---> dominio principale
Il dominio di «primo livello» è quello che segue immediatamente quello principale; quindi, il dominio principale si rappresenta con un punto singolo, quando il contesto lo richiede, mentre il dominio di primo livello (che discende da quello principale), noto anche come TLD (Top level domain) potrebbe essere: com
, edu
, net
, org
,...
packet driver ---> driver di pacchetto
Si tratta del programma Dos utilizzato per comandare l'interfaccia di rete in modo da offrire ad altri programmi l'accesso alla stessa, attraverso un IRQ software.
format prefix (IPv6) ---> prefisso di formato *
Rappresenta l'idea di maschera di rete del sistema IPv6.
interface identifier (IPv6) ---> identificatore di interfaccia
group identifier (IPv6) ---> identificatore di gruppo
mirror ---> sito speculare, riproduzione speculare
Meglio la seconda delle due espressioni.
mailing-list ---> lista di posta elettronica *, lista
master ---> principale
slave ---> secondario
Questa traduzione va bene quando si tratta di serventi di qualche servizio, in cui uno solo è master, mentre tutti gli altri sono slave. Questa forma è stata usata in particolare per la descrizione del servizio NIS, nella sezione 36.4.
master ---> primario
slave ---> secondario
Questa traduzione va bene quando si fa riferimento al servizio DNS, dal momento che in passato, il servente master veniva definito primary.
chat script ---> script di chat ---> script di colloquio *
ISP, provider ---> fornitore di accesso a Internet
Dal momento che la definizione è estremamente lunga, quando il contesto è chiaro, si potrebbe abbreviare a «fornitore di accesso», o anche solo «fornitore».
chain ---> punto di controllo *
Si fa riferimento al firewall Linux, secondo i kernel 2.2.* e 2.4.*, dove questo termine individua un punto di intercettazione dei pacchetti IP, allo scopo di applicarvi delle regole (direttive) che si traducono in obiettivi, ovvero nella sorte dei pacchetti stessi.
internet superserver, internet service daemon ---> supervisore dei servizi di rete
Si tratta praticamente di inetd o di xinetd, senza fare riferimento in modo preciso a questo o quel programma.
specie (alfabetica)
Si tratta di una classificazione dei caratteri in base al tipo di linguaggio per cui sono fatti: latino, cirillico, greco,...
family - -> famiglia di caratteri - -> stile
Lo stile è una forma di classificazione estetica di un carattere, contrassegnato da un nome, come per esempio il Times. Il termine «stile» va bene fino a quando si resta all'interno di una stessa specie. Alle volte ci sono delle font family che si riferiscono a specie differenti, come il tipo Symbol, o Dingbats. La definizione «famiglia di caratteri» potrebbe andare bene nel caso si voglia mantenere la stessa ambiguità. Questa definizione, famiglia di caratteri, viene anche usata effettivamente, però bisogna ricordare che nel linguaggio tipografico tradizionale italiano, la «famiglia» si riferisce precisamente a un gruppo stilistico con piccole varianti rispetto allo stile a cui appartiene. Bisogna fare attenzione.
serie, variante seriale
La serie è la diversificazione formale di uno stesso stile alfabetico. All'interno di uno stile, una serie può essere una variante di forma: il tondo, il corsivo, il neretto,...
forma
La forma del carattere: il tondo contrapposto al corsivo, il chiaro contrapposto al neretto e altre varianti (inclinato, chiarissimo, nero, nerissimo, ecc.).
pendenza
Un aspetto della forma del carattere: tondo contrapposto a inclinato.
tono
Un aspetto della forma del carattere: dal chiarissimo al nerissimo.
width ---> larghezza
Un aspetto della forma del carattere: dallo strettissimo al larghissimo.
body size ---> corpo
L'altezza del carattere.
interlinea
Tecnicamente è la distanza tra le righe che si aggiunge alla distanza minima in funzione del corpo del carattere utilizzato. Tuttavia, con questo termine si fa spesso riferimento alla distanza tra le basi di una riga e della successiva (dattilografia).
foundry ---> fonderia
serif ---> grazie, linee terminali
In italiano, il termine si usa generalmente al plurale.
sans serif ---> lineare
Si tratta di uno stile senza grazie.
collezione alfabetica
La distinzione tra maiuscole e minuscole.
font ---> fonte tipografica, fonte di caratteri ---> fonte ---> tipoplesso
font ---> carattere ---> tipo di carattere ---> carattere tipografico, carattere da stampa
Il termine font non corrisponde esattamente a qualcosa di ben definito nella tradizione della terminologia tipografica italiana, di conseguenza, la traduzione con il termine «fonte» e i suoi vari abbinamenti è solo una forma di derivazione dall'inglese, altrettanto ambigua. Il termine tipoplesso, sembrerebbe essere il più appropriato, solo che si tratta di qualcosa che risulterebbe incomprensibile ai più.
La scelta di usare la definizione «tipo di carattere», con tutte le altre varianti, può essere motivata da un contesto non molto impegnato dal punto di vista dei problemi che riguardano la composizione tipografica. In generale, la sua semplicità rende più comprensibile il testo al lettore che non abbia già delle nozioni di tipografia.
polizza
L'assortimento completo di caratteri di un corpo determinato. Le polizze compongono il tipoplesso. Nella lingua francese, il termine «police» (polizza) si usa per tradurre il termine inglese font.
scala di corpi
L'insieme dei corpi in cui può essere reso un certo tipo di carattere.
traslitterazione
Traduzione da un alfabeto a un altro, lettera per lettera. Nella traslazione di un testo composto in cirillico traslitterato in carattere latino, l'alfabeto latino è il traslitterante e l'alfabeto cirillico è il traslitterato.
character set ---> insieme di caratteri
Da una discussione è emerso che dovendo scegliere tra «gruppo di caratteri» e «insieme di caratteri» è meglio la seconda forma per vari motivi fondati sulla teoria degli insiemi.(3)
orientamento della stampa
In questo modo si può identificare come si stampa su un foglio di carta.
portrait ---> verticale
landscape ---> orizzontale
sea-scape ---> rovesciato
up side down ---> sottosopra
segnatura
Il numero di fogli che compone un fascicolo nell'ambito di un sistema di rilegatura a filo. In pratica, i fogli stampati vanno piegati a metà e poi cuciti sulla piega, in modo da poter essere sfogliati.
format ---> composizione
Un documento viene «composto» tipograficamente. Il concetto di composizione si adatta anche per la stringa usata nelle funzioni come printf() del linguaggio C.
code point ---> punto di codifica
Il simbolo dal punto di vista della codifica.
code unit ---> unità di codifica
L'unità di memoria utilizzata per la rappresentazione della codifica.
CCS: Coded Character Set ---> insieme di caratteri codificato
L'insieme di caratteri codificato attraverso un intero non negativo. L'insieme di caratteri universale è l'insieme di caratteri codificato di Unicode.
CEF: Character Encoding Form ---> forma di codifica del carattere *
Mappa di trasformazione tra l'insieme di caratteri codificato e le sequenze di unità di codifica.
CES: Character Encoding Scheme ---> schema di codifica del carattere *
Mappa di trasformazione tra le sequenze di unità di codifica e le sequenze di byte.
TES: Transfer Encoding Syntax ---> sintassi di codifica per il trasferimento *
Metodo di trasformazione reversibile di una codifica per il trasferimento dei dati.
wide char ---> carattere esteso
wide string ---> stringa estesa
Insieme di caratteri universale
L'insieme di caratteri universale è l'insieme di caratteri codificato di Unicode.
tag ---> marcatore
well-formed ---> corretto formalmente
well-formedness ---> correttezza formale
La correttezza del documento riferita al DTD, viene definita «validità».
name space ---> dominio applicativo * - -> dominio *
interleaved ---> interfogliato
mirror ---> ribaltamento speculare
Si fa riferimento al ribaltamento dell'immagine che si ottiene come se questa fosse posta davanti a uno specchio.
offset ---> scostamento, scarto
L'idea viene dal lavoro di ATO (Amiga translators' organization).
despeckle ---> filtro mediano
thumbnail ---> provino
Questa traduzione va bene quando il contesto riguarda la selezione di un'immagine da un elenco di riduzioni, i «provini», come quelli che si fanno in fotografia.
flood fill ---> campitura
to flood fill ---> campire
feed
Vedere i114.1.1.
news
Vedere i114.1.1.
newsgroup ---> gruppo di discussione (di Usenet) - -> gruppo
La definizione «gruppo di discussione» è quella più diffusa, anche se per alcuni potrebbe risultare imprecisa: non sempre si tratta di aree di discussione, potrebbero essere semplicemente dei gruppi per la diffusione di notizie di qualche tipo, senza che si formi una discussione vera e propria.
news server, discussion host ---> servente di news
Si tratta di un nodo di rete che offre l'accesso ad alcuni gruppi per mezzo del protocollo NNTP.
to post ---> spedire (un articolo).
sito Usenet
Si tratta di un sito che offre un servizio di accesso alla rete Usenet.
articolo
L'articolo è ciò che viene diffuso attraverso Usenet, nei gruppi di discussione verso cui è stato spedito. Non si deve confondere con news, che invece rappresenta il servizio in generale.
collating sequence ---> sequenza di collazione
L'insieme ordinato dei simboli (collating element) utilizzati in una localizzazione particolare.
collating element ---> elemento di collazione
Un elemento (un simbolo) di una sequenza di collazione.
collating symbol ---> simbolo di collazione
È il simbolo utilizzato per rappresentare un elemento di collazione nella localizzazione. Di solito si tratta di forme del tipo <a>, <b>, <c>, ecc., come si vede nei file /usr/share/i18n/locales/*
.
equivalence class ---> classe di equivalenza
Una classe di equivalenza identifica un gruppo di elementi di collazione (in certi casi si parla di caratteri equivalenti, ma si tratta generalmente di una scorciatoia giustificata solo dal contesto), che devono essere trattati come equivalenti per qualche motivo (di solito ai fini dell'ordinamento). Per esempio, le lettere «e», «è», «é» potrebbero essere trattate come equivalenti.
character class ---> classe di caratteri
Una classe di caratteri identifica un insieme dei caratteri attraverso un nome. Si distingue solitamente tra: lettere minuscole, lettere maiuscole, cifre numeriche, caratteri alfanumerici, ecc.
maintainer ---> curatore
contributor ---> collaboratore
implementation ---> realizzazione - -> attuazione, adattamento
to implement ---> realizzare - -> attuare, adattare
keyword ---> parola chiave, parole chiave
retry ---> tentativi ripetuti
disclaimer ---> liberatoria
flag ---> opzione (booleana), modalità (booleana), attributo (booleano), variabile (booleana), indicatore
Purtroppo si possono tradurre in questo modo solo alcune situazioni.
file manager ---> gestore di file.
Si tratta di programmi come Midnight Commander, XFM e simili.
login ---> accesso, procedura di accesso *
logout ---> conclusione dell'accesso, conclusione della sessione di lavoro
screen saver ---> salva-schermo
hard limit, soft limit ---> limite fisico, limite logico
lock ---> blocco
signal trap ---> cattura di un segnale
to prepend ---> anteporre
Si fa riferimento all'aggiunta di qualcosa all'inizio di un flusso di dati, o all'inizio di un file.
et al ---> et alia ---> e altri - -> e simili, ecc.
menu ---> menù
In generale, su alcuni vocabolari è ammesso l'uso del termine «menu» senza accento. Tuttavia, la norma UNI 6015 (47.3.1.4), fa espresso riferimento alle «parole polisillabe su cui la posa della voce cade sulla vocale che è alla fine della parola...».
password ---> parola d'ordine.
passphrase ---> parola d'ordine.
Diventa difficile trovare una traduzione «perfetta» di questi due termini. Volendo tornare alle origini, la traduzione dovrebbe essere «parola d'ordine». Anche se non è un termine usato, rende l'idea.
Nel caso particolare di passphrase, diventa impossibile una traduzione secondo il criterio indicato, se non perdendo l'informazione cruciale sulla lunghezza che la parola d'ordine deve avere, non essendo più una sola «parola».
Va annotato comunque che esiste anche la forma «chiave di identificazione», nota almeno nei vocabolari. Si opta comunque per la traduzione originale anche perché il concetto di identificazione si può confondere con il nome fittizio abbinato a un utente.
shadow password ---> parole d'ordine oscurate
peso - -> massa
Di solito si confonde il peso con la massa di un corpo. Il peso rappresenta una forza che si misura in newton (simbolo: «N»), mentre la massa si misura in kilogrammi (simbolo: «kg»).(4) Pertanto, quando si vuole rappresentare qualcosa che si esprime in multipli o sottomultipli del kilogrammo,(5) si fa riferimento a una massa.
ridirezione
È una questione di gusto personale, dal momento che molti preferiscono «re-direzione».(6)
emettere attraverso lo standard output, emettere attraverso lo standard error
Questa forma è quella usata nel documento. I motivi per cui è stata scelta sono tanti, ma non derivano da un'esperienza Unix. In generale, viene contestato che standard output e standard error sono file come gli altri, secondo la filosofia Unix, per cui su questi ci si «scrive».
Le annotazioni che si fanno qui, non si riferiscono a forme usate nell'opera, ma si tratta comunque di qualcosa di interessante, eventualmente anche per un possibile uso futuro.
produttività
Questo termine potrebbe essere utilizzato al posto di «velocità», quando si fa riferimento alla quantità di dati che possono transitare nell'unità di tempo. In altri termini, invece di parlare di velocità di un modem, si potrebbe parlare di produttività.
ricorrente
ricorrenza
In matematica, si preferisce usare il termine «ricorrente» al posto di «ricorsivo» e «ricorrenza» al posto di «ricorsione», ma in informatica, questa forma (ormai desueta) fa pensare alle iterazioni pure e semplici.
La tabella u114.9 elenca alcuni caratteri e simboli speciali, assieme alla denominazione usata in questo documento.
|
In particolare, i simboli elencati di seguito meritano maggiore attenzione.
@
In origine questo simbolo è nato per abbreviare la parola latina «ad», mentre oggi si conosce prevalentemente la sua traduzione inglese: at. Sembra ricorrente il nome «chiocciola» in italiano, ma in generale non è il caso di nominarla in un testo scritto.
#
È difficile dare un nome a questo simbolo; attualmente è diffuso il termine «cancelletto» nel settore della telefonia, mentre è noto l'uso che se ne fa nell'ambito musicale, a rappresentare un diesis.
Per molto tempo nell'opera è stato usato l'elemento special, con attributo name per annotare e ricordare l'uso di nomi ricorrenti, da usare in modo coerente, soprattutto per ciò che riguarda la scelta di maiuscole e minuscole. Per quei nomi a cui questo meccanismo non si applica o non si applica più, viene conservata la tabella successiva.
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Amiga Translators' Organization
Silvano Gai, IPv6, McGraw-Hill, 1997, ISBN 88-386-3209-X
Bureau International des Poids et Mesures, Le Système international d'unités (SI)
Bureau International des Poids et Mesures, The International System of Units (SI) (traduzione in inglese)
National Institute of Standards and Technology, International System of Units (SI)
National Institute of Standards and Technology, Guide for the Use of the International System of Units (SI), 1995
Markus Kuhn, Standardized Units for Use in Information Technology, 1995
National Institute of Standards and Technology, Prefixes for binary multiples
Grafica; scienza, tecnologia e arte della stampa e della comunicazione, Arti poligrafiche europee
# u0.5 @ u0.5 accesso i114.2.14 i114.2.24 account i114.2.14 adapter i114.2.4 adattamento i114.2.12 i114.2.24 adattare i114.2.12 i114.2.24 adattatore i114.2.4 adattatore grafico i114.2.4 adattatore SCSI i114.2.4 alloggiamento i114.2.4 anteporre i114.2.24 applicazione concorrente i114.2.2 applicazione distribuita i114.2.2 applicazione multithread i114.2.2 applicazione parallela i114.2.2 archive i114.2.9 archiviazione i114.2.9 archivio i114.2.9 archivio compresso i114.2.9 archivio delle registrazioni i114.2.2 array i114.1.1 i114.2.12 array associativo i114.2.12 arresto del sistema i114.2.2 articolo i114.2.22 assegnamento i114.2.12 associative array i114.2.12 associazione dei tasti i114.2.7 attributo i114.2.24 attuare i114.2.24 attuazione i114.2.24 avvio i114.2.2 back-end i114.2.2 background i114.2.2 backup i114.2.13 base di dati i114.2.10 basi di dati i114.2.10 bit rate i114.2.10 blocco i114.2.24 body size i114.2.18 boot i114.2.2 bridge i114.1.1 i114.2.17 buffer i114.2.3 cache memory i114.2.3 campire i114.2.21 campitura i114.2.21 campo di controllo i114.2.10 carattere i114.2.18 carattere da stampa i114.2.18 carattere di controllo i114.2.10 carattere di tabulazione i114.2.6 carattere esteso i114.2.19 carattere interrupt i114.2.7 carattere tipografico i114.2.18 caricamento i114.2.2 carico i114.2.10 casella di spunta i114.2.16 cattura di un segnale i114.2.24 CEST i114.2.1 CET i114.2.1 i114.2.1 chain i114.2.17 character class i114.2.23 Character Encoding Form i114.2.19 Character Encoding Scheme i114.2.19 character set i114.2.18 chat script i114.2.17 checkbox i114.2.16 checksum i114.2.10 cifra di controllo i114.2.10 cifrato i114.2.11 i114.2.11 cifratura i114.2.11 i114.2.11 cipher i114.2.11 classe di caratteri i114.2.23 classe di equivalenza i114.2.23 client i114.2.14 cliente i114.2.14 coda i114.2.2 code point i114.2.19 code unit i114.2.19 Coded Character Set i114.2.19 codice di controllo i114.2.10 i114.2.10 codice di EOF i114.2.6 codice di escape i114.2.6 codice di interruzione di riga i114.2.6 collaboratore i114.2.24 collating element i114.2.23 collating sequence i114.2.23 collating symbol i114.2.23 collegamento i114.2.13 collegamento di rete i114.2.17 collegamento fisico i114.2.13 collegamento ipertestuale i114.2.17 collegamento simbolico i114.2.13 collezione alfabetica i114.2.18 Common Name i114.2.11 commutatore di pacchetto i114.2.17 composizione i114.2.12 i114.2.18 computer i114.2.4 computer host i114.2.17 conclusione dell'accesso i114.2.24 conclusione della sessione di lavoro i114.2.24 condotto i114.2.2 congiunzione i114.2.10 contributor i114.2.24 controller i114.2.4 controllo i114.2.10 conversion specifier i114.2.12 copia di riserva i114.2.13 copia di sicurezza i114.2.13 copia di sicurezza di versioni precedenti i114.2.13 corpo i114.2.18 correttezza formale i114.2.20 corretto formalmente i114.2.20 crittografia i114.2.11 curatore i114.2.24 data type i114.2.10 database i114.2.10 i114.2.10 datagram i114.2.17 datagramma i114.2.17 daylight saving time i114.2.1 decrittazione i114.2.11 desktop i114.2.16 despeckle i114.2.21 device i114.2.5 device driver i114.2.5 device file i114.2.5 device number i114.2.5 directory i114.1.1 i114.2.13 directory di innesto i114.2.13 directory iniziale i114.2.13 directory radice i114.2.13 directory personale i114.2.13 disclaimer i114.2.24 disco fisso i114.2.13 disco rigido i114.2.13 disco RAM i114.2.13 discussion host i114.2.22 diskless i114.2.17 display manager i114.2.16 dispositivo i114.2.5 dispositivo fisico i114.2.5 dispositivo logico i114.2.5 Distinguishing Name i114.2.11 dominio i114.2.20 dominio applicativo i114.2.20 dominio principale i114.2.17 download i114.2.10 driver i114.2.4 i114.2.5 driver di pacchetto i114.2.17 e altri i114.2.24 e simili i114.2.24 ecc. i114.2.24 elaboratore i114.2.4 elaboratore cliente i114.2.14 elaboratore host i114.2.17 elaboratore servente i114.2.14 elemento di collazione i114.2.23 elenco i114.2.10 emettere attraverso lo standard error u0.3 emettere attraverso lo standard output u0.3 empty string i114.2.10 encrypted i114.2.11 encryption i114.2.11 eof i114.2.6 EOF i114.2.6 equi-giunzione i114.2.10 equi-giunzione incompleta i114.2.10 equijoin i114.2.10 equivalence class i114.2.23 escape i114.2.6 espressione regolare i114.2.8 estrazione i114.2.9 et al i114.2.24 et alia i114.2.24 exit status i114.2.2 famiglia di caratteri i114.2.18 family i114.2.18 feed i114.1.1 i114.2.22 file delle registrazioni i114.2.2 file di differenze i114.2.8 file di dispositivo i114.2.5 file di protezione i114.2.2 file di registrazioni i114.2.2 file lucchetto i114.2.2 file manager i114.2.24 file per il controllo dell'accesso i114.2.2 file per le registrazioni i114.2.2 file handle i114.2.12 file system principale i114.2.13 file-make i114.2.12 filehandle i114.2.12 filtro mediano i114.2.21 finestra principale i114.2.16 firma MD5 i114.2.10 flag i114.2.24 flood fill i114.2.21 flusso i114.2.12 i114.2.12 flusso di file i114.2.12 fonderia i114.2.18 font i114.2.18 i114.2.18 fonte i114.2.18 fonte di caratteri i114.2.18 fonte tipografica i114.2.18 foreground i114.2.2 forma i114.2.18 forma di codifica del carattere i114.2.19 format i114.2.12 i114.2.13 i114.2.18 format prefix i114.2.17 formattazione i114.2.13 fornitore di accesso a Internet i114.2.17 foundry i114.2.18 front-end i114.2.2 fuso i114.2.1 fuso orario i114.2.1 gateway i114.1.1 i114.2.17 gestione i114.2.5 gestire i114.2.5 gestore i114.2.5 gestore di dispositivo i114.2.5 gestore di file i114.2.24 gestore di finestre i114.2.16 gestore di sessione i114.2.16 giunzione i114.2.10 grazie i114.2.18 grilletto i114.2.10 group identifier i114.2.17 gruppo i114.2.22 gruppo di discussione i114.2.22 gruppo di elaborazione i114.2.2 guida i114.2.15 guida interna i114.2.15 i114.2.15 hard disk i114.2.13 hard limit i114.2.24 hard link i114.2.13 help i114.2.15 home directory i114.2.13 host i114.2.17 identificatore di gruppo i114.2.17 identificatore di interfaccia i114.2.17 identità i114.2.14 implementation i114.2.24 in chiaro i114.2.11 in cifra i114.2.11 in monoprogrammazione i114.2.2 in multiprogrammazione i114.2.2 in primo piano i114.2.2 indicatore i114.2.24 informazione data-orario i114.2.1 Init i114.2.2 i114.2.2 inizializzazione i114.2.13 innestare i114.2.13 innesto i114.2.13 inode i114.1.1 i114.2.13 inoltrare i114.2.17 insieme di caratteri i114.2.18 insieme di caratteri codificato i114.2.19 Insieme di caratteri universale i114.2.19 instradamento i114.2.17 instradare i114.2.17 interfaccia SCSI i114.2.4 interface identifier i114.2.17 interfogliato i114.2.21 interleaved i114.2.21 interlinea i114.2.18 intermediario i114.1.1 intermediazione i114.1.1 internet service daemon i114.2.17 internet superserver i114.2.17 interrupt i114.2.2 interrupt character i114.2.7 interruzione i114.2.2 invito i114.2.2 ISP i114.2.17 join i114.2.10 key binding i114.2.7 keyword i114.2.24 landscape i114.2.18 larghezza i114.2.18 liberatoria i114.2.24 limite fisico i114.2.24 limite logico i114.2.24 lineare i114.2.18 linee terminali i114.2.18 linguaggio concorrente i114.2.2 linguaggio di programmazione concorrente i114.2.2 linguaggio di script i114.2.12 linguaggio script i114.2.12 link i114.2.13 i114.2.17 i114.2.17 Linux native i114.2.13 Linux swap i114.2.13 Linux-nativa i114.2.13 Linux-swap i114.2.13 lista i114.2.17 lista di posta elettronica i114.2.17 livello i114.2.2 livello di esecuzione i114.2.2 lock i114.2.24 lock file i114.2.2 log i114.2.2 log archive i114.2.2 log file i114.2.2 login i114.2.24 logout i114.2.24 magic number i114.1.1 i114.2.10 mailing-list i114.2.17 maintainer i114.2.24 major number i114.2.5 makefile i114.2.12 man page i114.2.15 marcatore i114.2.20 maschera dei permessi i114.2.13 maschera di rete i114.2.17 mascheramento i114.2.17 masquerading i114.2.17 massa i114.2.24 master i114.2.17 i114.2.17 MD5 digest i114.2.10 MD5 message digest i114.2.10 memoria cache i114.1.1 i114.2.3 memoria non volatile i114.2.3 memoria tampone i114.2.3 menù i114.2.24 menu i114.2.24 messaggio del giorno i114.2.8 messaggio di pubblicazione i114.2.8 MET i114.2.1 minor number i114.2.5 mirror i114.2.17 i114.2.21 modalità i114.2.24 modalità dei permessi i114.2.13 mode i114.2.13 monoprogrammato i114.2.2 monoprogrammazione i114.2.2 mount i114.2.13 i114.2.13 mount point i114.2.13 mouse cursor i114.2.16 mouse pointer i114.2.16 multielaborazione i114.2.2 multiprogrammato i114.2.2 multiprogrammazione i114.2.2 multitasking i114.2.2 name server i114.2.17 name space i114.2.20 netmask i114.2.17 new-line i114.2.6 news i114.1.1 i114.2.22 news server i114.2.22 newsgroup i114.2.22 nodo i114.2.17 i114.2.17 nodo cliente i114.2.14 nodo di rete i114.2.17 i114.2.17 nodo servente i114.2.14 nome comune i114.2.11 nome distintivo i114.2.11 nominativo-utente i114.2.14 numero di dispositivo i114.2.5 numero primario i114.2.5 numero secondario i114.2.5 nvram i114.2.3 octet i114.2.10 offset i114.2.21 on-line help i114.2.15 opzione i114.2.24 ora estiva i114.2.1 orientamento i114.2.18 orizzontale i114.2.18 ottetto i114.2.10 outer-join i114.2.10 overflow i114.2.10 pacchetto i114.2.9 package i114.2.9 packet driver i114.2.17 pagina di manuale i114.2.15 parametro i114.2.12 parametro formale i114.2.12 parola chiave i114.2.24 parola d'ordine i114.2.24 i114.2.24 parole chiave i114.2.24 parole d'ordine oscurate i114.2.24 parte frontale i114.2.2 parte terminale i114.2.2 partizione principale i114.2.13 passphrase i114.2.24 password i114.2.24 patch i114.2.8 path i114.2.13 pathname i114.2.13 pendenza i114.2.18 percorso i114.2.13 percorso assoluto i114.2.13 percorso relativo i114.2.13 permessi di accesso i114.2.13 peso i114.2.24 ping i114.1.1 pipe i114.2.2 pipeline i114.2.2 pixel i114.1.1 polizza i114.2.18 porting i114.2.12 portrait i114.2.18 precompilatore i114.2.12 prefisso di formato i114.2.17 preprocessor i114.2.12 primario i114.2.17 principale i114.2.17 print job i114.2.2 privilegi i114.2.14 procedura di accesso i114.2.24 procedura di arresto del sistema i114.2.2 procedura di avvio del sistema i114.2.2 procedura di inizializzazione del sistema i114.2.2 processo di stampa i114.2.2 processo iniziale i114.2.2 produttività u0.4 profilo i114.2.14 programma cliente i114.2.14 programma di servizio i114.2.2 programma di utilità i114.2.2 programma frontale i114.2.2 programma sequenziale i114.2.2 programma servente i114.2.14 programma terminale i114.2.2 programmazione concorrente i114.2.2 programmi di utilità i114.2.2 prompt i114.2.2 proseguire i114.2.17 provider i114.2.17 provino i114.2.21 proxy i114.1.1 i114.2.17 pulsante grafico i114.2.16 puntatore del mouse i114.2.16 punto di codifica i114.2.19 punto di controllo i114.2.17 punto di innesto i114.2.13 punto grafico i114.1.1 RAM disk i114.2.13 ramdisk i114.2.13 realizzare i114.2.24 realizzazione i114.2.24 recapito i114.2.14 record i114.1.1 i114.2.10 registrare i114.2.2 registrazione degli eventi i114.2.2 registro i114.2.2 i114.2.10 registro del sistema i114.2.2 registro elettronico i114.2.2 regola di instradamento i114.2.17 regular expression i114.2.8 relè i114.2.17 relay i114.2.17 retry i114.2.24 ribaltamento speculare i114.2.21 ricorrente u0.4 ricorrenza u0.4 ridirezione u0.3 riferimento i114.2.17 riferimento ipertestuale i114.2.17 riga di comando i114.2.2 riproduzione speculare i114.2.17 root i114.2.13 root directory i114.2.13 root domain i114.2.17 root file system i114.2.13 root partition i114.2.13 root window i114.2.16 route i114.2.17 router i114.1.1 i114.2.17 rovesciato i114.2.18 runlevel i114.2.2 salva-schermo i114.2.16 i114.2.24 salvataggio i114.2.13 sans serif i114.2.18 scala di corpi i114.2.18 scambio i114.2.3 scarico i114.2.10 scarto i114.2.21 scheda di controllo i114.2.4 scheda grafica i114.2.4 scheda SCSI i114.2.4 scheda video i114.2.4 schema di codifica del carattere i114.2.19 scostamento i114.2.21 screen saver i114.2.16 i114.2.24 script i114.1.1 i114.2.12 script di chat i114.2.17 script di colloquio i114.2.17 script language i114.2.12 scripting language i114.2.12 scrivania grafica i114.2.16 sea-scape i114.2.18 secondario i114.2.17 i114.2.17 segnatura i114.2.18 senza disco i114.2.17 separare i114.2.13 separazione i114.2.13 sequenza di collazione i114.2.23 sequenza di escape i114.2.6 serie i114.2.18 serif i114.2.18 servente i114.2.14 servente di news i114.2.22 server i114.2.14 servizio di risoluzione dei nomi i114.2.17 session manager i114.2.16 shadow password i114.2.24 shell job i114.2.2 shutdown i114.2.2 signal trap i114.2.24 simbolo di collazione i114.2.23 singletasking i114.2.2 sintassi di codifica per il trasferimento i114.2.19 sistema i114.2.4 sistema di elaborazione i114.2.4 sistema grafico di autenticazione i114.2.16 sito speculare i114.2.17 sito Usenet i114.2.22 slave i114.2.17 i114.2.17 slot i114.2.4 socket di dominio Unix i114.2.17 socket di tipo Unix i114.2.17 soft limit i114.2.24 somma di controllo i114.2.10 sottosopra i114.2.18 specie i114.2.18 specificatore di conversione i114.2.12 spedire i114.2.22 spool i114.2.2 staccare i114.2.13 stack i114.1.1 standard error i114.1.1 i114.2.10 standard input i114.1.1 i114.2.10 standard output i114.1.1 i114.2.10 stazione i114.2.17 stazione grafica i114.2.16 Sticky i114.2.13 sticky i114.2.13 stile i114.2.18 stream i114.2.12 stringa estesa i114.2.19 stringa nulla i114.2.10 i114.2.10 stringa vuota i114.2.10 sullo sfondo i114.2.2 superficie grafica i114.2.16 supervisore dei servizi di rete i114.2.17 swap i114.2.3 switch i114.2.17 symbolic link i114.2.13 system log i114.2.2 tab i114.2.6 tabella i114.2.10 tag i114.2.20 task i114.1.1 i114.2.2 tasso del flusso di dati i114.2.10 tempo medio dell'europa centrale i114.2.1 tempo universale i114.2.1 tempo universale coordinato i114.2.1 tentativi ripetuti i114.2.24 terminale a caratteri i114.2.4 terminali a caratteri i114.2.4 thumbnail i114.2.21 time zone i114.2.1 timestamp i114.2.1 tipi di dati i114.2.10 tipo di carattere i114.2.18 tipo di dati i114.2.10 tipoplesso i114.2.18 to drive i114.2.5 to flood fill i114.2.21 to forward i114.2.17 to implement i114.2.24 to log i114.2.2 to mount i114.2.13 to port i114.2.12 to post i114.2.22 to prepend i114.2.24 to route i114.2.17 to unmount i114.2.13 tono i114.2.18 traboccare i114.2.10 i114.2.10 Transfer Encoding Syntax i114.2.19 traslitterazione i114.2.18 trigger i114.2.10 umask i114.2.13 underflow i114.2.10 unità di codifica i114.2.19 unità di controllo i114.2.4 universal time i114.2.1 universal time coordinated i114.2.1 Unix domain socket i114.2.17 unmount i114.2.13 i114.2.13 up side down i114.2.18 upload i114.2.10 user i114.2.14 user name i114.2.14 UT i114.2.1 UTC i114.2.1 utente i114.2.14 i114.2.14 utente comune i114.2.14 utente normale i114.2.14 utente registrato i114.2.14 utenza i114.2.14 utilità i114.2.2 utility i114.2.2 i114.2.2 utilizzatore i114.2.14 utilizzatore normale i114.2.14 valore di uscita i114.2.2 variabile i114.2.24 variante seriale i114.2.18 verticale i114.2.18 well-formed i114.2.20 well-formedness i114.2.20 wide char i114.2.19 wide string i114.2.19 width i114.2.18 window manager i114.2.16 zone i114.2.1
1) Anche la definizione «ora solare» è imprecisa, perché l'ora solare vera e propria non è la stessa su tutto il fuso orario a cui viene invece applicata
2) Potrebbe essere interessante anche l'idea di «mirino» del mouse.
3) Unicode introduce una terminologia più precisa al riguardo di ciò che un tempo si chiamava character set.
4) 1 N = 1 kg*m/s2
5) 1 g = 10-3 kg
6) Il termine «ridirezione» viene usato anche in IPv6 di Silvano Gai, McGraw Hill, 1997, alla sezione 6.4.3, anche se in questo caso si tratta di ridirezione dei pacchetti IPv6.
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